domenica 10 ottobre 2010

La truffa come delitto a "consumazione prolungata"

Nella sentenza n. 8805 del 2010 la sez. II della Corte di Cassazione, con particolare riferimento alla "truffa finalizzata all'assunzione ad un pubblico impiego", prende una netta posizione sull'inquadramento di tale reato come delitto a "consumazione prolungata".
Con evidenti ripercussioni sul calcolo della prescrizione, nel caso di specie, la Corte ha affermato che la truffa perdura fino a quando persiste l'esborso di pubblico denaro in cambio di servizi espletati da soggetto non qualificato.
In altre parole, la percezione di ratei di retribuzione, nell'ipotesi di assunzione di un soggetto privo dei requisiti professionali richiesti, non costituisce un post factum non punibile, bensì integra proprio sia l'ingiusto profitto per l'agente truffaldino, sia il danno per la pubblica amministrazione.

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