lunedì 2 aprile 2012

Tutta la Cassazione penale 2012 (seconda parte)

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Il tentativo nel reato di estorsione.
Cassazione penale, sez. VI, 10 gennaio 2012, n. 197.

In tema di tentata estorsione, l'idoneità ed univocità degli atti vanno valutate con giudizio "ex ante", tenendo presenti la connotazione storica del fatto, le sue effettive implicazioni in riferimento sia alla posizione dell'autore della condotta che a quella del suo interlocutore, nonché il significato del linguaggio e del messaggio alla stregua delle abitudini locali. (Nella specie l'imputato, tramite un proprio emissario, aveva dapprima manifestato ad un imprenditore edile l'intenzione di parlargli e successivamente richiesto allo stesso di telefonare, giacché, diversamente, vi sarebbe stato un incendio).

L’aggravante delle più persone riunite nel delitto di estorsione.
Cassazione penale, sez. VI, 10 gennaio 2012, n. 197.

In tema di estorsione, la circostanza aggravante delle "più persone riunite" sussiste anche quando l'intervento dei concorrenti non si verifichi in un unico contesto, ma in momenti diversi, purché le diverse condotte risultino tutte parimenti finalizzate all'intimidazione della vittima.

Depenalizzazione del reato di immissione in commercio, venduta o dostribuzione di giocattoli privi del marchio CE.
Cassazione penale, sez. III, 17 gennaio 2012, n. 1400.

L'immissione in commercio, la vendita o la distribuzione al pubblico, a titolo gratuito od oneroso, di giocattoli privi del marchio CE, prevista come reato dall'art. 11 del D.Lgs. 27 settembre 1991, n. 313, integra, a far data dal 20 luglio 2011, l'illecito amministrativo di cui all'art. 31, commi quarto e settimo, del D.Lgs. 11 aprile 2011, n. 54, attuativo della direttiva 2009/48/CE sulla sicurezza dei giocattoli.

Tentata violenza sessuale.
Cassazione penale, sez. III, 17 gennaio 2012, n. 1397.
Integra il reato di violenza sessuale tentata, e non un'ipotesi di desistenza volontaria (art. 56, comma terzo, cod. pen.), il mancato soddisfacimento delle richieste a sfondo sessuale del reo da parte della vittima conseguente al rifiuto opposto da quest'ultima, in quanto l'impossibilità di portare a consumazione il reato per l'opposizione della parte offesa costituisce un fatto indipendente dalla volontà del reo.

Distruzione od occultamento di documenti contabili.
Cassazione penale, sez. III, 17 gennaio 2012, n. 1377.

Tra i "documenti contabili" di cui è obbligatoria la conservazione, il cui occultamento o distruzione, totale o parziale, a fini di evasione delle imposte, integra il reato di cui all'art. 10 del D.Lgs. 10 marzo 2000, n. 74, rientrano anche le scritture, aventi rilievo fiscale, richieste dalla natura dell'impresa, la cui individuazione dev'essere effettuata ai sensi dell'art. 22 del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 600. (Fattispecie relativa all'occultamento, da parte del titolare di un'agenzia immobiliare, di tre contratti preliminari di compravendita riguardanti altrettante unità immobiliari in ordine alle quali il prezzo effettivamente corrisposto era stato poi ridotto nei successivi rogiti).

Mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice.
Cassazione penale, sez. VI, 13 gennaio 2012, n. 932.

Ai fini della configurabilità del reato di sottrazione di cose pignorate o sottoposte a sequestro, la nozione di proprietario è più ampia di quella assunta in sede civilistica, includendo necessariamente la posizione del soggetto nei cui confronti è stato eseguito il pignoramento e che abbia interesse a non subirne gli effetti pregiudizievoli. (Fattispecie relativa a bene pignorato al socio di una società debitrice, che aveva acquistato il bene in regime di "leasing").

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