REATO PROPRIO E QUALIFICA DI PUBBLICO UFFICIALE.
Traccia parere.
Tizia,
dottoressa in giurisprudenza, subito dopo la laurea si iscrive ad un sito di
servizi legali attraverso il quale viene contattata da Caio. Quest’ultimo,
denunciato dalla moglie per maltrattamenti in famiglia, chiede l’assistenza
legale di Tizia in vista del possibile e futuro processo. Tizia, allettata dal
guadagno imminente, riferisce a Caio di essere un avvocato e di accettare
l’incarico per un compenso di 5.000,00 euro. Dopo aver ricevuto il bonifico di
metà della suddetta somma, incontra Caio e, ottenuto il mandato scritto per la
difesa, lo controfirma ai fini dell’autenticazione della firma del cliente. Non
potendo compiere effettivamente le attività necessarie per tutelare Caio, al
fine di ottenere la seconda parte del pagamento, Tizia scrive un decreto di
archiviazione a firma del GIP Romolo del Tribunale di Roma e lo trasmette a
Caio, assumendosi i meriti del provvedimento ottenuto. Dopo circa 3 mesi dal
pagamento del saldo di 2.500,00 euro, a Caio viene notificata la richiesta di
rinvio a giudizio da parte della Procura di Roma. A questo punto Caio denuncia
all’autorità giudiziaria i descritti fatti.
Il
candidato, assunte le vesti del legale di Tizia, rediga parere motivato sulle
possibili conseguenze penali della sua condotta.
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